SIENA: UNA SCELTA DI PARTE MA CHIARA DI RdB
RdB FA UNA SCELTA DI PARTE, MA CHIARA
È passato quasi un mese dall’assemblea unitaria del 5 febbraio in cui proprio il coordinatore della RdB spese parole molto forti sulla necessità di dichiarare lo STATO DI AGITAZIONE e inchiodare i vertici di questo Ateneo alle loro responsabilità. A distanza di un mese, insieme alle altre sigle, non abbiamo ancora fatto questo passo. Lo stato di agitazione andava dichiarato subito l’8 febbraio non a marzo, ma si è voluto aspettare per una miriade di motivi, alcuni giusti altri sbagliati.
Ora, però, è diventato INUTILE perché non ha più senso.
Scriviamo questo comunicato per spiegare le nostre scelte. L’assemblea del 5 febbraio per la RdB ha voluto dire cercare di ufficializzare un percorso sindacale unitario per affrontare la crisi. Negli ultimi due mesi abbiamo creduto nell’unità sindacale perché ci sembrava giusto cercare di ridare forza al sindacato per avere un ruolo più incisivo in questo momento di grande affanno e tensione.
Le lavoratrici ed i lavoratori iscritti alla RdB, riunitisi in assemblea martedì 2 marzo, hanno deciso che sono venute meno quelle garanzie di chiarezza e trasparenza sull’unità sindacale che abbiamo cercato di portare avanti. I motivi per cui facciamo la scelta di rompere questa unità sono dettati dalla volontà di riprenderci quel ruolo che ci ha contraddistinto nei due anni di esistenza in questo Ateneo: FARE SINDACATO DI BASE SENZA SCONTI A NESSUNO E CON LA CERTEZZA CHE I NOSTRI INTERLOCUTORI SONO I LAVORATORI E LA NOSTRA CONTROPARTE E’ L’AMMINISTRAZIONE, INSIEME AGLI ORGANI DI GOVERNO.
Siamo distanti dalle altre sigle sindacali su molte scelte fatte nel passato e questa distanza riappare oggi con forza. Crediamo nel fare sindacato, contro informazione e nella necessità di denunciare gli abusi e le mancanze. QUESTO RUOLO LO VOGLIAMO ESERCITARE LIBERI e se questo vuol dire farlo con le nostre limitate forze e da soli vorrà dire che faremo una scommessa rischiosa ma con termini chiari.
Abbiamo lavorato in questo mese su più fronti: salario accessorio, trasferimenti interni, organizzazione del lavoro e mobilità esterna. Non abbiamo ottenuto risultati concreti, verissimo, ma vogliamo credere nella possibilità entro marzo di arrivare a dei risultati. Se così non fosse la colpa sarebbe solo dell’Amministrazione che non ha saputo cogliere le
proposte fatte e le aperture di confronto concesse.
Sul SALARIO ACCESSORIO presenteremo in contrattazione in accordo con le altre sigle una proposta definitiva per cercare di fare chiarezza sul fondo del 2009, garantire la copertura economica alla manovra delle PEO e finalmente avere certezza sull’adeguamento della indennità ex art. 41. Siamo convinti che l’Amministrazione dovrà accettare di fare uscire l’avviso per le PEO e quindi onorare il contratto firmato il 23 settembre 2009. La denuncia davanti al giudice del lavoro comunque va avanti e insieme alle altre sigle faremo valere i nostri diritti. Se però l’Amministrazione vorrà rinsavire allora avrà occasione di farlo sulla base di una proposta concreta.
Nelle settimane passate, sono state più volte denunciate le perplessità sulla necessità di istituire COMMISSIONI SU COMMISSIONI per i dipartimenti, ecc., senza che si vedano risultati concreti. Il Direttore Amministrativo ha detto che dopo il 15 marzo ci convocherà per illustrarci i risultati dei lavori. Speriamo che a quella data ve ne siano, altrimenti vorrebbe dire aver perso tanto tempo senza avere le idee più chiare. Certo è che alla prossima contrattazione dovrà essere presentato un quadro che fotografi la situazione dei dipartimenti, dei centri servizi di facoltà, ma anche delle biblioteche. Tutto il sistema bibliotecario, infatti, forse più di altre strutture, è in grande sofferenza a causa della mancata stabilizzazione, dei pensionamenti e della soppressione di servizi forniti dalla Cooperativa Sociale Solidarietà.
Si è presentata nell’ultima seduta di contrattazione, poi, la spiacevole situazione in cui si verranno a trovare i CEL. Stiamo cercando di fare chiarezza su come poter intervenire, infatti, è scaduto il Contratto integrativo precedente e nella ipotesi presentata dall’Amministrazione vi sono tagli significativi. La questione si presenta ancora più delicata perché la parte pubblica ha avuto il coraggio di minacciare l’uso dell’art. 40 c. 3ter della legge 165/2001 così come modificato dalla legge 15. Questo articolo prevede che se non si raggiunge un accordo l’Amministrazione può imporre in via provvisoria la sua proposta.
Abbiamo chiarito che sarebbe oltremodo incosciente e scellerato fare una scelta del genere e forse è stato recepito il messaggio. Questo però ci impone di cercare soluzioni a breve. Certo è che pagano ancora una volta i lavoratori per la crisi odierna, ma anche per scelte del passato che forse hanno creato troppe aspettative sulla quota integrativa del salario. Su questa tematica vi sarà una seduta ad hoc sembra nella prossima settimana.
Il DIRETTORE AMMINISTRATIVO ha goduto di due mesi di aspettative dovute allo sfacelo precedente, ma ora dimostri di essere diverso, con i fatti, di parole ne abbiamo sentite troppe. La sensazione è che si stia implodendo senza una guida chiara e senza dirigenti. È sotto gli occhi di tutte/i l’affanno in cui ogni giorno ci troviamo a lavorare. Consapevoli di questa tensione crediamo sia il caso di dare l’ultima occasione a questa Amministrazione di dimostrare di avere la volontà di fermarsi e ragionare senza mettere sempre sopra le nostre teste la spada di Damocle del buco/crisi. Non possiamo accettare, inoltre, l’immobilismo che si sta creando per l’avvicinarsi delle elezioni del Rettore.
Per tutto quanto sopra esposto chiediamo che nella prossima contrattazione:
- vengano presentati documenti e dati scritti, non parole, e che questi vengano inviati prima (come previsto dal CCNL) per dare la possibilità di prepararsi al confronto;
- venga presentato e discusso un progetto di organizzazione del sistema bibliotecario d’Ateneo, dei dipartimenti, dei Centri sevizi di facoltà e delle segreterie studenti;
- venga presentato e discusso un progetto di intervento sui trasferimenti in coerenza con quanto sopra chiesto sull’organizzazione;
- venga presentato e discusso il risultato dell’indagine sul fondo per il salario accessorio;
- venga fornito il nuovo piano di risanamento e discusso nelle sue parti che hanno ricadute sul personale tecnico amministrativo;
Sembrano molte tematiche, ma in realtà sono tutte strettamente collegate e affrontabili in un pomeriggio intenso di lavoro. Saremo convocati nella seconda metà di marzo quindi l’Amministrazione ha tutto il tempo di fornirci i dati chiesti su cui peraltro dovrebbe essere già al lavoro visto che sono questioni già sollevate nella contrattazione del 20 gennaio 2010. Questa apertura non è un ripensamento, ne’ un arretramento, ma l’ultimo tentativo di trovare soluzioni condivise.