STATALE MILANO: DILAZIONARE, DILAZIONARE, DILAZIONARE !

Milano -

Dalla riunione del CdA di ieri 30 maggio

della serie “non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire”

Tra gli argomenti discussi ieri 30 maggio dal CdA, alcuni toccano nel vivo la problematica situazione del personale tecnico-amministrativo, per cui la ns. rappresentante, Ida Martini, vi ha prestato particolare attenzione.

Nelle more dell'approvazione di una modifica al bilancio preventivo 2006, la Martini è intervenuta per rivendicare - una volta di più  - tempestive e incisive politiche ed iniziative a supporto del personale tecnico-amministrativo.

La direzione le ha risposto ribadendo da una parte la "necessità" (oseremmo leggere la “ineluttabilità”) delle numerose assunzioni di docenti di questi anni  a scapito dei “non docenti” e dall'altra rinviando a una verifica sul 2006 della sua “attiva attenzione” verso il personale tecnico-amministrativo. A suo sostegno ha poi snocciolato gli ennesimi dati sugli organici del periodo 2003-2005 che dimosterebbero una diminuizione dell'aumento dell'organico docente e una dimunzione della riduzione di quello “non docente”....!?!

 

Una ben misera difesa contro l'accusa, da noi più volte reiterata, di non aver governato la corsa alla moltiplicazione delle cattedre da parte delle Facoltà, che ha contribuito, con i tagli governativi, a compromettere bilancio d'ateneo e risorse per il personale !

 

Una ancor più misera difesa contro la rivendicazione di investimenti, urgenti e aggiuntivi e cioè già a partire dal 2006, per riequilibrare la spesa a favore dei "non docenti".

Ciò vuol dire non solo l'applicazione del “piano triennale degli organici” (cioè quello di cui è vantata l'Amministrazione) ma anche il reperimento di risorse “fresche” aggiuntive  per il personale sia in termini di adeguamento degli organici che dei trattamenti economici, non ultimi quelle da mettere a bilancio per gli “aumenti” contrattuali nazionali prevedibili 2006 e 2007 !

Infine, la ns. rappresentante ha chiesto notizie sull'avvio delle procedure di mobilità verticale ferme dall'autunno scorso e che sembravano dovessero chiudersi nel dicembre scorso. Il direttore amministrativo ne ha “ipotizzato” l'avvio a giugno, sottraendosi “elegantemente”  e ancora una volta alla responsabilità di garantire persino tempi certi a procedure di interesse dei lavoratori.

Bastano questi due episodi per fare luce sulle “scelte” della direzione, complice la scarsa reattività del Consiglio d'Amministrazione in scadenza:

 

Dilazionare ! Dilazionare ! Dilazionare !

 

sperando in una scarsa reattività anche del nuovo Consiglio d'Amministrazione (si insedia a ottobre) e magari nell'imbrigliamento delle rappresentanze sindacali e – più prosaicamente -  nei finanziamenti del  "governo amico"