UNIVERSITA' DELLA TUSCIA: A PROPOSITO DI INDENNITA'

Viterbo -

 

COMUNICATO STAMPA

Alla prossima riunione della delegazione trattante dell’Università della Tuscia, convocata per Il 16/11/09 si dovranno approvare i criteri di distribuzione delle indennità di responsabilità.

L’ipotesi consegnata alle RdB nella riunione precedente, prevede l’erogazione di tale indennità a gran parte del personale Amministrativo con inquadramento D e solamente ad una ristretta parte del personale Tecnico con pari qualifica.

Non comprendiamo perché si debbano pagare in modo ricorrente da anni posizioni che nella stragrande maggioranza dei casi dovrebbero essere già comprese nello stipendio tabellare. Nel caso in cui si trattasse invece di mansioni aggiuntive e/o superiori dovrebbe essere, a nostro avviso, ammissibile il pagamento solo per un periodo limitato nel tempo e per tamponare un’eventuale situazione straordinaria.

Riteniamo inaccettabile un modello organizzativo che crea le condizioni per cui solo una parte del personale accede ad un incremento salariale creandosi nel contempo condizioni di sviluppo di carriera in base ai titoli utili a percepire il reddito in parola.

Le RdB pensano che tale indennità venga utilizzata come una sorta di premio di produttività aggiuntivo destinato al personale che negli anni ha potuto conseguire, in assenza di un modello organizzativo certo, certificazioni e lettere di incarico specifiche.

Non vorremmo a questo punto sentire parlare di meritocrazia e professionalità poiché, a fronte di stipendi medi di 1000 euro, di part-time a 800 e di precari a 500 e quindi inferiori a qualsiasi concetto di dignità sociale, riteniamo di secondaria importanza andare a ricompensare posizioni su cui avanziamo perplessità di efficacia e legittimità normativa.

Poiché i fondi destinati al pagamento delle indennità di responsabilità pesano negli equilibri di bilancio all’interno delle spese del personale riteniamo più corretto e più etico proporre che dette risorse siano destinate all’incremento della produttività del personale tutto. Questo anche in considerazione del fatto che riteniamo impossibile, nella nostra realtà, dove esistono moltissime tipologie lavorative, identificare criteri oggettivi, giusti e certi che possano attribuire ad alcune figure professionali, e non ad altre, mansioni o competenze che giustifichino l’erogazione di un’indennità per di più differenziata.

Inoltre tutto questo strizza l’occhio al Decreto Brunetta, le cui ricadute provocheranno un 25% di Super lavoratori ed un 25% in automatico di fannulloni da licenziare, precostituendo una classe di “garantiti” cui creare corsie preferenziali per i prossimi anni.

Le RdB non possono quindi accettare questo gioco al massacro che non riguarda né produttività, né responsabilità, né efficienza, né fannulloni, né razionalità, ma fa solo parte del grande progetto di smantellamento della Pubblica Amministrazione, con l’aggravante per le università di una ormai palese privatizzazione della cultura, che rischia di tornare ad essere appannaggio delle Classi abbienti, escludendo dall’accesso alla cultura la maggior parte della popolazione, un ritorno al passato che porterebbe l’Italia ad essere una delle più arretrate nazioni dell’occidente.

 

RdB Viterbo