Università di Trieste, regolamento di ateneo sui "sussidi": una storia italiana

Inviata argomentata nota da parte di USB Pubblico Impiego dell'ateneo giuliano in risposta al regolamento sull'erogazione di sussidi al personale universitario

Trieste -

Il regolamento sussidi dell’Università di Trieste: una storia italiana

 

In questi mesi l’ateneo ha presentato ai sindacati la bozza di un nuovo <Regolamento sussidi>.

Al riguardo USB – Unione Sindacale di Base ha formalizzato (protocollo di ateneo num. 114619 del 22/09/2020) le proprie osservazioni.

In estrema sinesi:

  1. I sussidi sono la prova dell’emergenza salariale che colpisce il personale universitario TA.

Secondo USB il salario non può essere sostituito dal sussidio bensì vanno aumentate – in misura significativa – le risorse destinate al personale TA ad iniziare dalla PEO che è aumento permanente del salario.

Inoltre, attraverso una diversa suddivisione sussidio fra tutto il personale (coloro che chiedono il sussidio e coloro che non lo chiedono), sarebbe concretamente possibile aumentare i soldi per la PEO, a beneficio di tutte e tutti.

  1. I sussidi servono per il personale in difficoltà reddituale e sociale.

Al riguardo USB chiede come sia possibile che l’università di Trieste abbia stanziato soldi pubblici per elargire sussidi anche ai professori e ricercatori di ruolo.

Secondo USB “è arduo pensare al personale docente… universitario quale soggetto sofferente in una condizione di disagio economico-sociale tale che l’aiuto erogato dall’ente pubblico dovrebbe alleviare”.

Anche questo accade in piazzale Europa…

  1. L’ISEE è uno strumento inadeguato a rappresentare completamente la ricchezza nella disponibilità del singolo cittadino dipendente universitario.

Il calcolo dell’ISEE si basa, in sostanza, su due diversi componenti: redditi e patrimonio. Rapportati, poi, in base al numero di soggetti facenti parte del nucleo familiare. In pratica, una famiglia numerosa ma con un reddito molto alto potrebbe risultare destinataria di un ISEE basso, tanto da accedere agevolmente ad agevolazioni sociali.

Per questo USB ha proposto che l’ISEE sia sostituito dalla certificazione del reddito complessivo. Tale certificazione andrebbe poi soggetta a controllo a mezzo dell’Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.

  1. Secondo USB deve essere impedito il cumulo di benefici.

In breve: un dipendente riceve il sussidio dall’ateneo, nel frattempo riceve l’agevolazione fiscale su quella spesa, poi riceve un beneficio da un altro ente pubblico o da privati per la particolarità della spesa sostenuta… Il rischio è che il sussidio diventi… un guadagno!

  1. Ad avviso di USB, nel caso il sussidio sia chiesto per spese afferenti il figlio ovvero i figli fiscalmente a carico, ai fini della quantificazione del reddito, il richiedente dovrebbe sempre fare riferimento al reddito di tutti e due i genitore ancorché fra i due genitori non ci sia vincolo coniugale, né siano conviventi di fatto oppure dichiarino residenze fiscali diverse.

In estrema sintesi quelle sopra riportate sono alcune delle argomentate osservazioni e delle motivate proposte formalmente inviate da USB all’università di Trieste (protocollo di ateneo num. 114619 del 22/09/2020).

 

p. USB Pubblico Impiego dell’università di Trieste

Ferdinando ZEBOCHIN

Indirizzo E-Mail di ateneo: usb@amm.units.it