UNIVERSITA' LA SAPIENZA: RDB-USB NON FIRMA L'ACCORDO INTEGRATIVO

Roma -

UNIVERSITA’ LA SAPIENZA:

RDB-USB NON FIRMA L’ACCORDO INTEGRATIVO

RdB-USB Università non ha firmato il nuovo “accordo integrativo” per i lavoratori de “La Sapienza” perché lo ritiene penalizzante per tutto il personale dell’Ateneo sia dal punto di vista economico che normativo, essendo infatti un contratto impostato sul modello determinato dalla Riforma “Brunetta”.

Un accordo indubbiamente pericoloso, poiché anticipa impropriamente una Riforma che da molti punti di vista non è ancora attuabile. Non a caso molti tribunali hanno emesso sentenze che chiedono, prima dell’applicazione, una preliminare ricezione delle norme di riferimento del D.L.vo n. 150 del 2009 nei nuovi contratti nazionali di lavoro, ma purtroppo bloccati fino al 2013.

Evidentemente anche alla “La Sapienza”, come sta accadendo presso altre università e amministrazioni pubbliche, si ricorre strumentalmente alla Riforma Brunetta solo perché un utile congegno in mano alla dirigenza per “tenere sotto controllo il personale”. Tale obiettivo si vuole raggiungere con criteri di valutazione arbitrari e indeterminati; leader valutatori individuati tra capi e capetti, che a loro volta dovrebbero essere valutati non si sa da chi etc... Tra l’altro, paradossalmente, tutto questo artificioso meccanismo è messo in moto a fronte di una netta riduzione delle risorse. In sostanza attraverso l’introduzione di nuove regole, cosiddette “meritocratiche”, si maschera la reale volontà politica dell’Amministrazione: essere in linea con i veri obiettivi della Riforma, che consistono nel risparmiare sui costi di gestione del personale.

Il blocco dei rinnovi contrattuali, la diminuzione del salario accessorio fermo al 2004, il congelamento delle retribuzioni dal 2011 sommati alla riduzione dei fondi per le università, mostrano con assoluta evidenza la contraddizione di fondo tra gli obiettivi che la riforma dovrebbe perseguire (premiare i meritevoli) e gli strumenti reali che la stessa legge è disposta a dare (assenza di risorse). La stessa logica viene applicata alla Sapienza: dove i vertici lodano e ringraziano i dipendenti che hanno dimostrato responsabilità e capacità nell’affrontare la complessa riorganizzazione subita dall’Ateneo e dall’altra, subito dopo, li “premiano” con il nuovo contratto integrativo.

RdB-USB, pur avendo partecipato attivamente per migliorare la proposta amministrativa, non ha sottoscritto l’accordo perché ha scelto di stare dalla parte dei lavoratori che numerosi nelle varie assemblee hanno duramente protestato: rivendicando dignità e la difesa di un salario decoroso.