CONTRO IL DDL GELMINI: RIUSCITA LA MOBILITAZIONE NAZIONALE, FISCHIATO CHI VUOLE RAFFREDDARE LA LOTTA
COMUNICATO STAMPA
Università: dopo le occupazioni dei rettorati in molti Atenei ieri manifestazione nazionale a Roma. In piazza migliaia di lavoratori e studenti al Senato della Repubblica. Contestato il Senatore Vita del Pd per l'atteggiamento collaborativo del suo partito.
"Dopo le occupazioni dei rettorati dei giorni scorsi e la manifestazione nazionale del 19 maggio - afferma Orazio Maccarone della direzione nazionale RdB Universita' - bisogna continuare la mobilitazione negli atenei con l'obiettivo di fermare il progetto di smantellamento del sistema universitario già avviato dai rettori anticipando la riforma che è in discussione al Senato".
Il tentativo del PD e della CGIL di imporsi come rappresentanza esclusiva del movimento, attuato con un incontro tra il sen. Vita (PD) e rappresentanti della FLC, si è concluso con i fischi in piazza.
La delegazione che ha incontrato il sen. Valditara, non è stata mai discussa e concordata da sindacati e associazioni in lotta. Tutti hanno ben inteso che è in atto un tentativo di raffreddare la lotta contro il DDL Gelmini per garantire il
cammino parlamentare di una legge sbagliata e pericolosa.
"Ribadiamo - conclude il sindacalista RdB - la necessità di agire connettendo tutte le vertenze delle singole categorie della comunità universitaria: tecnico-amministrativi, lettori, ricercatori, precari, studenti e docenti. Bisogna costruire un grande fronte di lotta per rovesciare un iter parlamentare che preannuncia una scontata approvazione bipartisan della peggiore riforma universitaria che
questo paese abbia mai visto".
Roma, 20 maggio 2010
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21 maggio 2010 - Italia Oggi
UNIVERSITÀ/Il ddl Gelmini al senato l'8 giugno
La protesta continua
di Benedetta Pacelli
Braccio di ferro sindacati-ministro La possibilità della chiamata diretta anche per i ricercatori a tempo indeterminato non fermerà la stagione delle proteste negli atenei. Quella che è solo una delle ultime novità del disegno di legge sulla riforma universitaria, appena licenziato dalla commissione cultura del senato, non ha incontrato l'approvazione delle organizzazioni e dei sindacati di categoria. Che annunciano comunque battaglia fino a quando ci sarà la possibilità di modificare il testo che il prossimo 8 giugno approderà all'aula di Palazzo Madama. Tra le principali novità la possibilità di effettuare le chiamate dirette nei nuovi ruoli della docenza anche per i ricercatori a tempo indeterminato, ma anche la revisione dell'impegno minimo dei professori in didattica e ricerca che non avranno più l'obbligo di cumulare 1.500 ore annue tra didattica e ricerca.
Novità anche per i consigli di amministrazione per i quali è caduto l'obbligo del 40% di membri esterni e per i rettori (il mandato non dovrà superare gli otto anni di mandato) che potranno essere dimissionati dal senato accademico, ma solo con una maggioranza di tre quarti dei suoi componenti.
È comunque sempre il nodo sui ricercatori a infiammare maggiormente la protesta, perché come ha spiegato Marco Merafina numero uno del Coordinamento nazionale dei ricercatori italiani solo «sganciando il problema finanziario da quello del riconoscimento dei meriti effettivi dei ricercatori potremo avere delle proposte credibili. Ecco perché noi andremo avanti a portare avanti la nostra proposta che consiste nell'inquadrare nella seconda fascia della docenza tutti quei ricercatori che hanno fatto didattica certificata dalle facoltà per almeno sei anni e che mostrano di essere attivi nella ricerca superando i requisiti minimi scientifici».
E che la mobilitazione continuerà lo ha ribadito anche la direzione nazionale della Rdb università sottolineando la necessità di agire connettendo tutte le vertenze delle singole categorie della comunità universitaria: tecnico-amministrativi, lettori, ricercatori, precari, studenti e docenti.
Critica anche la FlcCgil che ha sottolineato come il disegno di legge Gelmini «intervenga in un panorama già segnato dai tagli modificando la natura, la funzione, la missione dell'università che sarà impossibilitata a svolgere la sua missione di formazione».
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ANDU - Associazione Nazionale Docenti Universitari
GRANDE PROTESTA NEGLI ATENEI E DAVANTI AL SENATO CONTRO IL DDL APPROVATO AL SENATO
La Settimana nazionale (dal 17 al 22 maggio) contro il DDL sull'Universita' approvato 'trasversalmente' dalla Commissione Istruzione del Senato ha gia' ottunto un grande successo negli Atenei e davanti al Senato.
L'impianto del DDL, fortemente voluto dalla Confindustria e dalla Conferenza Nazionale dei Rettori, e' stato condiviso da tutti i Gruppi parlamentari di maggioranza e di (non) Opposizione. La volonta' di demolire definitivamente l'Universita' pubblica, togliendole del tutto autonomia e democrazia, e' stata finora 'tradotta' in legge da un Parlamento unanimamente interessato a recepire i 'desideri' dei poteri forti, piuttosto che le richieste e le proposte del mondo universitario e delle Organizzazioni che lo rappresentano.
Le Assemblee che si sono svolte ieri in tutti gli Atenei hannno registrato una grande partecipazione e la volonta' diffusa di opporsi al tentativo delle lobby accademico-confindustriali di impossessarsi del tutto delle risorse destinate all'Universita' pubblica per concentrarle in pochi Atenei ritenuti da loro eccellenti e gestirli 'in proprio'.
Le Assemblee e la Manifestazione sono servite anche a sventare il tentativo della cosidetta Opposizione di 'collocarsi' dalla parte di coloro che ontestano quanto votato al Senato con il suo attivo contributo: un vero e proprio "gioco delle tre carte", simile a quello di diversi Rettori che 'in versione' CRUI vogliono e difendono un DDL che fa diventare i Rettori sovrani assoluti, ma che invece nel proprio Ateneo dicono di solidarizzare con chi si oppone allo stesso DDL.
Infine va precisato che nessuna delegazione concordata dalle Organizzazioni promotrici (v. elenco in calce) della manifestazione davanti
al Senato e rappresentativa della stessa manifestazione si e' recata al
Senato per incontrarsi con esponenti della Commissione Istruzione.
Elenco dell Organizzazioni promotrici della Settimana di mobilitazione:
ADI, ADU, AND, ANDU, APU, CIPUR-CONFSAL, CISAL, CISL-Università, CNRU, CNU, CONFSAL-Cisapuni, FLC-CGIL, LINK-Coordinamento Universitario, RdB-Università, SNALS-Docenti Università, SUN, UDU, UGL-Università e Ricerca, UILPA-UR
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COMUNICATO C.N.R.U.
Il CNRU si dissocia totalmente dalle posizioni espresse dalla CGIL durante la manifestazione del 19 maggio davanti al Senato riguardanti il ritiro del DDL Gelmini e la richiesta della terza fascia docente.
Il Coordinamento Nazionale, inoltre, non si è sentito minimamente rappresentato dalla delegazione ricevuta dal Presidente della VII Commissione del Senato, Sen. Possa, formata arbitrariamente e senza alcuna consultazione delle associazioni della docenza, e che ha espresso posizioni che risultano minoritarie tra i ricercatori.
Il CNRU stigmatizza tali comportamenti strumentali della protesta che, se ripetuti, finiranno per minare l'unità delle associazioni della docenza, faticosamente costruita in questi ultimi mesi.
il Direttivo Nazionale del CNRU