La stretta repressiva del Governo sull’Università
Il Governo vuole mettere le mani sull'Università e decide di sacrificare la componente del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario nei CdA degli Atenei per far posto al rappresentante governativo.
È questa una delle novità più lampanti che emerge dalla bozza del testo della riforma della governance degli Atenei, finora secretata, insieme ad altre novità volte a modificare il sistema di governance dell’Università.
Un provvedimento, da clima di ventennio, che ha tutto l'aspetto di uno strumento di controllo dall'alto, oltre che di uno strumento utile a reprimere il dissenso all'interno delle comunità accademiche.
Un programma che il Governo sta mettendo in atto con diversi provvedimenti tra loro apparentemente scollegati (governance interna, sistema di reclutamento, autonomia didattica, controllo degli studenti, tagli ai finanziamenti degli atenei etc..).
In questo caso, il progetto passa attraverso il potenziamento senza precedenti del ruolo del rettore:
un monarca assoluto, con aumento della durata del suo mandato (da sei anni, già troppi, a otto), che applicherà le direttive del governo avvalendosi di consiglieri di fiducia come referenti della comunità universitaria e componenti indicati dal governo a cui si fa posto, appunto, con l’estromissione del personale tecnico amministrativo e bibliotecario dai Consigli di amministrazione.
La “comunità universitaria” è espressione di un sistema di formazione nazionale, pubblico e democratico: tutte le componenti devono continuare ad avere la possibilità di esprimere la propria voce nelle sedi decisionali.
USB Università chiede che venga riconosciuto il diritto alla rappresentanza del personale nei consigli di amministrazione, per un’università realmente partecipata e per rispetto della dignità di quei lavoratori, già fortemente minata da un rinnovo del contratto irricevibile.
USB Università denuncia questa ossessiva pulsione al controllo che aleggia sul mondo universitario; contrasterà questa riforma che diminuisce gli spazi democratici e che si inserisce nel progetto di totale opposizione al pensiero critico.
FUORI IL GOVERNO DALL’UNIVERSITA’!
MOBILITIAMOCI!
28 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA
E
29 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
USB PI - Università