CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA GIU’ LE ARMI, SU I SALARI

28 novembre SCIOPERO GENERALE - 29 novembre MANIFESTAZIONE NAZIONALE a Roma. USB ha chiamato tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del pubblico e del privato allo sciopero generale per il 28 novembre 2025 contro la Legge di Bilancio del Governo Meloni e le politiche antisociali e di austerità, mentre i profitti crescono e la povertà dilaga.

Roma -

Il governo ha approvato una manovra finanziaria di guerra che congela i salari anche del pubblico impiego, non recupera l’inflazione, aumenta la spesa militare e regala miliardi di euro a banche, imprese e rendite da capitale.

I prezzi continuano a salire, gli stipendi perdono il loro potere d’acquisto e le pensioni restano ferme.  Si lavora di più, si guadagna di meno e si vive peggio, si tolgono i diritti: il diritto alla salute, il diritto a un salario dignitoso, il diritto alla pensione e il diritto all’istruzione.         
I recenti rinnovi contrattuali nel pubblico impiego hanno visto aumenti di stipendio irrisori: l’ipotesi del CCNL 2022-2024 comparto Istruzione e Ricerca è stata firmata accettando un aumento medio lordo di 40 Euro! Una miseria a fronte della pesante caduta del potere d’acquisto dei salari.

La manovra finanziaria 2026 accentuerà le disuguaglianze: la misura propagandata a sostegno del cosiddetto “ceto medio” è un bluff.  La riduzione di due punti del secondo scaglione dell’Irpef (dal 35% al 33%),  andrà a vantaggio per l’85% a chi percepisce stipendi più alti, mentre al ceto medio andrà soltanto il 15%  (rapporti Istat e Banca d’Italia).

Si riversano miliardi di euro sulle spese militari, mentre prosegue lo smantellamento dello stato sociale in una società sfibrata da decenni di svalutazione del lavoro e politiche di austerità salariale,.

Ci dicevano che non c’erano i soldi per la spesa pubblica: mentivano. Per sostenere l’economia di guerra e l’industria bellica i soldi sono stati trovati andando in deroga al patto di stabilità. Nel solo 2025 la spesa militare italiana, secondo il bilancio del Ministero della Difesa, sarà di circa 32 miliardi, con un aumento di circa 2 miliardi rispetto al 2024 ed un aumento generale del 60% negli ultimi dieci anni. Un vero e proprio record storico da non considerare come una tantum, ma strutturale perché per i prossimi anni il nostro Paese continuerà a contribuire al programma europeo guerrafondaio.       

Questa non è crisi: è una scelta politica, e chi la paga sono sempre i lavoratori e le lavoratrici.

USB rifiuta queste logiche politiche: la nostra sicurezza è il lavoro, la pace, i diritti sociali, non le bombe né i carri armati.

USB DICE BASTA: VOGLIAMO PIU’ SALARIO E DIRITTI

Lo sciopero generale del 28 novembre darà sostegno e visibilità e quindi forza alla manifestazione del 29 novembre a Roma per la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese.   

I due appuntamenti si sostengono a vicenda.

La giornata del 29 novembre è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1977 per commemorare la risoluzione 1818 dell’Assemblea Generale dell’ONU del 1947 che propose la partizione della Palestina in uno stato ebraico e uno stato arabo, con Gerusalemme come zona internazionale.

Bloccare tutto per cambiare tutto.

Perché se non cambiamo il modello, non cambierà mai la società.

.Appuntamenti:

  • 28 novembre – manifestazioni locali consulta questo link
  • 29 novembre – Roma manifestazione nazionale ore 14.00 Porta San Paolo

A questo link la piattaforma di USB contro la finanziaria di guerra

A questo link la piattaforma specifica di USB per l’Università

USB PI - Università