MILANO. PEO: PROVE TECNICHE DI DECRETO BRUNETTA ….D'ATENEO

Roma -

 

PROGRESSIONI ORIZZONTALI: PROVE TECNICHE DI DECRETO BRUNETTA ….D'ATENEO

Mercoledì 10 marzo si è tenuto il tanto sospirato incontro “politico” con l'Amministrazione su PEO (Progressioni Economiche Orizzontali) e Piano Formazione 2010. Presenti il pro-Rettore e il nuovo Direttore Amministrativo, l’incontro è cominciato con la presentazione da parte della delegazione pubblica di una proposta di accordo sulle procedure per le PEO che ribadiva punto per punto quella posizione (meglio chiamarla: ultimatum) che ci ha fatto perdere due mesi di tempo e di cui abbiamo detto in un precedente comunicato.

Per riassumere: avrà diritto alla stabilizzazione dell'indennità mensile nel salario-base solo chi supererà un punteggio minimo determinato all'85% dalle pagelline compilate dal responsabile sulle prestazioni e sull'arricchimento professionale e al 15% dall'anzianità. I responsabili sono chiamati a dare giudizi tra cui spicca quello di “gravemente insufficiente”, che il buon senso assocerebbe a provvedimenti disciplinari più che alle progressioni.

Nelle precedenti PEO la pagellina era una sola, riguardava solo le prestazioni e valeva mediamente il 20% del punteggio complessivo: dal 20% all'85% c'è una bella differenza !

Ricordiamo inoltre che il CCNL non prevede una pagellina del capo per l’arricchimento professionale ma una documentazione presentata dall’interessata/o e poi valutata dall'Amministrazione . Infine, mai in passato si è fatto un accordo per applicare criteri diversi da quelli del CCNL ma solo per specificare alcuni punteggi e per garantire la trasparenza delle valutazioni.

Con questo accordo l'Amministrazione mette in discussione lo spirito e la lettera dell'accordo d'ateneo, cancella la certezza dei diritti dei lavoratori e le affida alla discrezionalità dei responsabili e mette una pesante ipoteca sui futuri sistemi di valutazione e premiali che la Commissione di Valutazione del dlgs. 150/2009 ha demandato ai Nuclei di Valutazione degli atenei (delibera 9/2010).

Questo esito avrebbe potuto essere ribaltato sia discutendone con i lavoratori sia restando uniti ai tavoli di discussione nel reclamare il pieno rispetto dello spirito e della lettera dell'accordo, se non ci fosse stato l'intervento dei rappresentanti territoriali della Cgil-Cisl-Uil a firmare comunque l'accordo. Così ne è uscita travolta anche la volenterosa “mediazione” uscita da una delle riunioni RSU e divisa la stessa rappresentanza sindacale.

E' evidente che costoro dimenticano e non si rendono conto che firmando salta l'accordo d'ateneo per la stabilizzazione dell'indennità mensile come salario base per tutti (perciò senza un euro in più del salario accessorio 2009 !) .

La preoccupazione (dichiarata pubblicamente al tavolo) dai responsabili territoriali di Cgil-Cisl-Uil era di non fare apparire nel testo dell'accordo sulle procedure quell'85% del punteggio attribuito alle pagelline dei responsabili perché potrebbe mettere in cattiva luce “l'immagine del sindacato territoriale” … !!!

Nella successiva riunione di RSU di venerdì 19 marzo la RSU ha deciso a maggioranza di firmare anch’essa l’accordo.

RdB non ha firmato e in RSU si pronunciata contro la firma, ha chiesto e ottenuto dalla RSU che siano svolte due assemblee informative per discutere sulla questione e per cercare, insieme a lavoratrici e lavoratori, iniziative concrete per opporsi nel modo più efficace all’applicazione della controriforma Brunetta che, in ateneo dopo questo accordo, diventa più difficile ma non per questo meno legittimo.