UNIVERSITA' DI BOLOGNA: STUDENTI E PRECARI CONTRO LA MINISTRA BERNINI ALL'INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO

L’inaugurazione dell’anno accademico dell'Università di Bologna è stata l’ultima tappa del tour della Ministra Bernini che sta promuovendo per l'Italia la sua riforma universitaria che, a quanto pare, non sta riscuotendo un grande successo nei vari Atenei in cui ha fatto sosta.

Roma -

A Bologna, dove sabato 1° marzo era in corso la cerimonia d'inaugurazione dell'anno accademico, ad attendere la Ministra Bernini a pochi metri dall'Aula Magna Santa Lucia vi era il corteo di studenti e precari di Cambiare Rotta, oltre a dottorandi, ricercatori e lavoratori dell'Assemblea Precaria Universitaria Bologna.  La contestazione alla riforma promossa dalla Bernini è stata rappresentata facendo sfilare in corteo il fantoccio di un somaro che raffigurava la Ministra.

In seguito ad una carica delle forze dell'ordine, ci sono stati scontri e momenti di tensione con la testa del corteo, ma alla fine una delegazione di manifestanti è stata ammessa in Aula Magna per presentare le istanze di chi protestava.

Come USB Università condanniamo l'ennesima repressione violenta del dissenso ed esprimiamo la massima solidarietà ai manifestanti caricati dalla polizia auspicando che non si ripetano fatti così gravi ed assolutamente evitabili. Con chi manifestava oggi condividiamo anche le ragioni delle contestazioni.

Il focus della protesta riguarda gli ingenti tagli al FFO ed alcuni aspetti della riforma, come le novità sul contratto di ricerca e sul pre-ruolo, che acuiscono la precarietà nella ricerca universitaria. Tagli e riforme vanno direttamente a colpire il diritto allo studio e si inseriscono in un progetto, ormai lungo decenni, di costruzione di un modello privatistico di “università-azienda” fatta di ricatti, competizione e esclusione, che di pubblico già oggi ha  poco e niente.

Oltre ai contenuti della Riforma Bernini, la protesta ha preso di mira il processo di militarizzazione dell'università e della ricerca, condannando anche gli investimenti in armamenti e spiegando come questi siano semplicemente l'altra faccia della medaglia rispetto ai tagli alla spesa pubblica, all'università ed alla ricerca.

Tutto ciò avviene proprio pochi giorni dopo l'avvio delle trattative all'Aran sul rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca 2022-2024, fronte sul quale non si intravedono ancora novità positive all'orizzonte sulle risorse necessarie per aumenti salariali che consentano al personale tecnico, amministrativo e bibliotecario degli Atenei di salvaguardare il potere acquisto della retribuzione. Nelle prossime settimane si entrerà nei dettagli e non mancheremo di aggiornarvi nel merito.

Roma, 2 marzo 2025

USB Pubblico Impiego - Università